Dopo l'emanazione della Circolare Inps numero 149 del 28 dicembre 2012 (che aveva indicato come reddito di riferimento per la pensione di inabilità quello cumulativo di invalido e coniuge) e dopo la discussione che ne è insorta, l'Inps corregge la rotta e - in attesa di nota ministeriale chiarificatrice - dispone che per il momento si continui a far riferimento al reddito personale dell’invalido (messaggio Inps 14.1.2013, n. 717)

La Circolare Inps numero 149 del 28 dicembre 2012, nel determinare, come ogni anno, gli importi delle provvidenze in materia di invalidità civile, aveva prescritto - per la prima volta -  che il reddito di riferimento, ai fini del rispetto del limite reddituale per la pensione di inabilità, fosse quello dell'invalido e del coniuge, anzichè quello del solo invalido.

Alla circolare è seguita la mobilitazione di sindacati e organizzazioni operanti nella materia dell'invalidità civile (tra queste ultime va menzionata in primo luogo l'associazione di categoria  Anmic).

Dal dibattito è scaturita la presa di posizione del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, come sintetizzato nell'articolo apparso sul Sole 24Ore di domenica 13 gennaio 2013, e che di seguito si riproduce:

Welfare. Istruttoria in corso sul cambio dei parametri per l'accesso al beneficio
Tagli agli Invalidi, stop dal Lavoro

Giorgio Pogliotti
Roma - Il Ministro del Lavoro richiama l'Inps sulla circolare  sulle pensioni di invalidità che stabilisce dal 1° gennaio per gli invalidi al 100% il riferimento non più al reddito  personale ma anche a quello del coniuge.
In una lettera inviata al presidente dell'Istituto di previdenza,il ministro Elsa Fomero chiede «nel rispetto dell'autonomia dell'Istituto» che «almeno fino al completamento dell'istruttoria» avviata lo scorso 7 gennaio venga in sostanza  congelata  la circolare 149 del 28 dicembre 2012, che sta provocando grossi disagi. Il ministro sottolinea che la circolare Inps recepisce un recente orientamento espresso dalla Corte di cassazione «peraltro non a sezioni riunite e comunque contrario a quanto affermato sino a pochi anni fa dalla stessa Corte», che «rende molto più difficile l'accesso al beneficio». La circolare «ha creato forte preoccupazione sociale», continua Fornero, in quanto «il nuovo indirizzo si pone in antitesi con quanto operato negli ultimi trent'anni, in coerenza con i precedenti pronunciamenti della Corte». Inoltre, sempre secondo Fornero, se le sentenze della Corte di cassazione fossero recepite solo con provvedimenti amministrativi «si dovrebbe applicare un'unica soglia reddituale per l'accesso alla prestazione di inabili single e inabili coniugati», con «evidenti problemi  di equità».  Il tema  va affrontato «in modo organico e socialmente equo attraverso un intervento normativo», ma essendo ciò impossibile per lo scioglimento anticipato delle Camere, di qui la convinzione  di  Fornero  che «ogni decisione debba essere presa solo dopo la fine dell'istruttoria». L'Inps non replica, ma qualcuno fa notare che trattandosi di unistituto vigilato dal ministero, Fomero invece che con una lettera a  Mastrapasqua, avrebbe potuto esprimere un'interpretazione autentica emanando una circolare o un atto amministrativo. Domani pomeriggio il tema sarà al centro del confronto al ministero del Lavoro, nella riunione  tra  il sottosegretario Cecilia Guerra e i sindacati che sollecitano il ritiro immediato della circolare. Per  la Cgil le 85mila nuove domande sono a rischio (si perde la pensione se il reddito cumulato supera la soglia dei 16.127 euro) per la circolare «gravemente iniqua».
Ma questo non è il solo nodo aperto con l'Inps e il ministero. Regioni e sindacati hanno denunciato il blocco  del  pagamento  della cassa  integrazione in deroga del 2012, autorizzata dopo il 31 dicembre, da parte dell'Inps basandosi su una circolare del ministero del Lavoro. Anche su questo tema in settimana si terrà una riunione tra i soggetti interessati.

Il Corriere della Sera, già il giorno dopo, ha preannunciato con un breve articolo l'imminente correzione di rotta dell'Istituto:

Assegni di Invalidità legati al reddito.
L'Inps frena sulle nuove norme

Roma - L'Inps, secondo quanto anticipa il direttore generale Mauro Nori, dovrebbe diffondere oggi un messaggio per mantenere inalterate le regole di concessione delle pensioni di invalidità al 100%. In sostanza il limite di reddito (circa 16mila euro annui) oltre il quale la prestazione (267 euro al mese) non viene concessa continuerà ad essere misurato sulla persona che chiede la pensione, senza tener conto di eventuali redditi del coniuge, come invece prevedeva una circolare del 28 dicembre in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione. L'altro ieri, dopo le proteste dei sindacati, in allarme per le 85mila domande pendenti che avrebbero rischiato in buona parte di essere respinte, è intervenuto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha scritto al presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, invitandolo a soprassedere. L'Inps, osserva, Nori, aveva già sollevato il problema al ministero con due note, nel 2011 e nel 2012, chiedendo una norma per continuare a considerare il solo reddito individuale.

E in effetti, già la mattina del 14 gennaio, si è reso disponibile, sul sito dell'Inps, il Messaggio in esame, con il quale l'Istituto, "in attesa della preannunziata nota ministeriale a chiarimento della complessa materia dei limiti reddituali delle pensioni di inabilità civile ed in considerazione di una interpretazione costituzionalmente orientata degli artt. 12 e 13 della legge n. 118/1971, ritiene di non modificare l’orientamento amministrativo assunto a suo tempo dal Ministero dell’Interno (circ. Ministero dell’Interno n. 5 del 20.6.1980) e successivamente confermato nel tempo" dall'Inps medesimo "all’atto del subentro nella funzione di erogazione delle provvidenze economiche per le minorazioni civili", concludendo che "pertanto, sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido.

Marco Aquilani - 14.1.2013

Marco Aquilani, 14.01.2013

Il testo dell'atto

Messaggio Inps numero 717 del 14 gennaio 2013

Messaggio Inps numero 717 del 14 gennaio 2013

Limiti reddituali per la liquidazione delle pensioni di inabilità civili.

Direzione Generale
Roma, 14-01-2013
Messaggio n. 717

OGGETTO: Limiti reddituali per la liquidazione delle pensioni di inabilità civili.
   
In attesa della preannunziata nota ministeriale a chiarimento della complessa materia dei limiti reddituali delle pensioni di inabilità civile ed in considerazione di una interpretazione costituzionalmente orientata degli artt. 12 e 13 della legge n. 118/1971, si ritiene di non modificare l’orientamento amministrativo assunto a suo tempo dal Ministero dell’Interno (circ. Ministero dell’Interno n. 5 del 20.6.1980) e successivamente confermato nel tempo da questo Istituto all’atto del subentro nella funzione di erogazione delle provvidenze economiche per le minorazioni civili.

Pertanto, sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido.

Il Direttore Generale 
Nori